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Gennaro extra moenia, una porta tra passato e futuro

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Basilica di Santa Maria della Sanità


Giungiamo alla piazza che dicesi della Sanità, nome che venne a questa valle sottoposta alla collina o dalla salubrità dell’aria o da’ molti miracoli che si ottenevano sulle tombe dei santi sepolti nelle adiacenti cripte. Qui sorge la vasta basilica di S. Maria della Sanità, sotto la quale è la catacomba di San Gaudioso. Questo Santo vescovo di Abitinia scacciato da’ Vandali dall’Africa venne con S. Quodvultdeo Primate di Cartagine ed altri esuli africani in Napoli…

Morto Gaudioso fu sepolto in una cripta di questa valle, ove pure si giacque S. Nostriano nostro Vescovo, e le cripte di ambedue divennero tosto oratorii, e dappresso vi sorse il cemetero, e la pietà de’ Napoletani traeva a venerare la tomba di S. Gaudioso egualmente come quella di San Gennaro… ma nel secolo IX… i corpi de’ santi Gaudioso e compagni furono trasportati dentro la città, e sepolti nella chiesa di San Gaudioso a Caponapoli, meno S. Nostriano che fu collocato in S. Gennaro all’Olmo; d’ allora la chiesa e il cemetero estramurano fu quasi abbandonato, finché la chiesa fu ricoperta da terra alluvionale. Nel secolo XVI... si pensò finalmente di rendere all’imagine il dovuto culto, e mondato il luogo, e accesavi perennemente una lampada vi richiamò il concorso del popolo, che molte grazie cominciò a ottenere ivi dalla Madre di Dio.

…L’amministrazione del luogo fu data ai padri Predicatori... e i frati vi edificarono sopra l’odierno magnifico tempio col bizzarro disegno del laico domenicano fra’ Giuseppe Nuvolo… con savio accorgimento frate Nuvolo non distrusse l’antica chiesa cimiteriale, ma con idea sorprendente e nuova vi collocò di sopra il maggiore altare, e d’ innanzi il maestoso tempio di forma ellittica a cinque navi; e restando la chiesa nel mezzo della valle, edificò il monastero a cavaliere della collina… Questa chiesa è una delle sette, alle quali Innocenzo XII concesse l’indulgenza delle sette basiliche romane. Entrando in chiesa è bello il vedere di fronte sollevato in alto sull’antica chiesa il maggiore altare; e piegando a dritta dello spettatore, osservasi: 1a cappella, il quadro di S.Nicola in alto coi santi Ambrogio e Ludovico Beltrando in basso del Giordano; 2a S.Pietro martire di Giovanni Balducci; 3a S.Vincenzo del Giordano [a destra la Madonna della Sanità, opera del V sec.,. e sul pilastro l’opera di Anna Maria Bova “San Vincenzo”, del 2009]; Nel cappellone il gran quadro del Rosario cogli scomparti piccoli de’ misteri a’ lati e in quello lungo di sotto la condanna degli Albigesi, è tutto bellissima pittura di Bernardino Siciliano; nella 4a cappella lo sposalizio di S. Caterina Martire, e nella 5a S. Caterina Senese che riceve le stimate, ambedue d’ Andrea Vaccaro, nella 6a san Domenico Soriano del Giordano [la cappella attualmente è dedicata alla Madonna del Buon Consiglio; l’opera del Giordano è andata perduta]. Ritorniamo indietro nell’altra nave: 1a cappella il quadro di S. Biagio col Antonino Pierozzi e S. Raimondo da Pennafort è di Agostino Beltrano e sua moglie Annella de Rosa [La “Croce”, del 2008, è opera di Anna Maria Bova]; 2a la Vergine con S. Rosa, e S. Giacinto a cui porge una scritta “gaude flii mi hyacinte” è del Giordano; 3a la Nunziata di Bernardino Siciliano [negli ovali due opere di Gaspare Traversi]; nel cappellone la Circoncisione è di Vincenzo Forlì [a sinistra la tela di S. Lucia è di Girolamo De Magistris]: Rimpetto la porta della Sagrestia la tela di San Pio V co’ i santi domenicani è del Giordano [attualmente l’opera è collocata nella Cappella della Madonna del Buon Consiglio].

In Sagrestia sull’altare il quadro di S. Domenico che dispensa il Rosario è d’antico pennello [è un’opera di Giovanni Balducci, ora nel cappellone della Circoncisione; in sagrestia attualmente è la tela di Gianni Pisani “L’Ultima Cena”, del 2008]. ...Ritornando in chiesa nella penultima cappella il quadro di S. Tommaso a cui gli angioli stringono ai lombi il cingolo della castità è pittura di Pacecco de Rosa; nell’ultima la Maddalena è del Giordano. A [sinistra] dell’altare di San Tommaso è incastonata al muro l’antichissima sedia pontificale, che fu primamente nel cimitero, usata dagli antichi vescovi San Nostriano, S. Gaudioso ed altri; ci si vede scolpito il monogramma di Cristo.

Osservisi ora il pulpito di marmo, eseguito con rara invenzione da Dionisio Lazzaro, di cui sono pure le due maestose scale che menano in alto al maggiore altare, ove è un tabernacolo di cristallo di Rocca e rame dorato, fatto da un tal frate Azaria di Napoli domenicano, il coro con 80 stalli è squisitamente lavorato; di sopra l’organo in fondo è la statua di marmo della Vergine della Sanità, opera del Naccarino. [Al centro della navata centrale vi sono attualmente due opere di Riccardo Dalisi, la “Mensa degli Angeli” del 2005 e “Palestina” del 2000].